Un piano ci sarebbe. La Regione sta studiano delle soluzioni capaci per il 2014 di dare un po’ di ossigeno alla pesante posizione debitoria dell’Azienda, ci sarebbe la possibilità di accedere ai fondi Fas, o agli interventi straordinari. Ma il rischio è che mentre il medico pensa il malato muore. L’Atam ha bisogno di un intervento concreto, i dipendenti sono indietro di uno stipendio e i creditori minacciano di chiudere i rubinetti. Lo ha ribadito ieri durante il vertice in Prefettura l’amministratore unico, Vincenzo Filardo che ha passato in rassegna la pesante esposizione dell’Azienda (i debiti pare si aggirino attorno a 26 milioni) al prefetto Vittorio Piscitelli, ai commissari Vincenzo Panico e Carmelo La Paglia. Un quadro debitorio complesso “costruito” in parecchi anni di ritardi, tanto che Regione si è riservata una verifica per stabilire le somme realmente esigibili. L’assessore regionale ai Traspporti, Luigi Fedele ha indicato i possibili percorsi da avviare, riconoscendo le difficoltà dettate dai tagli. Nel bilancio 2013 sono venuti meno 20 milioni dai trasferimenti statali rispetto allo scorso anno per il comparto, ma tra mille ostacoli si è impegnato affinché la seconda trimestralità possa arrivare a fine maggio.