Cortese torna all'attacco: chiedo giustizia a Strasburgo
Non si arrende Maurizio Cortese, l’imputato chiave del processo “Epilogo” perchè ritenuto il leader delle seconde leve della cosca di ’ndrangheta di San Sperato. Anche nell’udienza di ieri si è affidato alle dichiarazioni spontanee per ribadire la ferma volontà di far valere i propri diritti. Di fronte al collegio presieduto da Silvana Grasso si è sfogato: «Presidente questo processo ho deciso di farlo arrivare fino a Strasburgo, così saranno i giudici fuori dall’Italia a decidere se sbaglio io oppure se, come credo, in questo processo ci sono state troppe anomalie. Ho deciso di inviare i verbali delle udienze alla Corte europea per i diritti dell’uomo, perchè appare evidente la disparità di trattamento riservata ai testi dell’accusa, tutti citati e ammessi, e quelli della difesa, puntualmente bocciati».