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L’Aeroporto dello
Stretto corteggia
Ryanair

 Domani alle 11 si svolgerà l’assemblea dei soci della Sogas. E sarà un’assemblea particolarmente importante in cui si dovrà discutere e deliberare un odg che riguarda il futuro dell’Aeroporto dello Stretto. I soci (cioè Provincia e Comune di Reggio, Regione Calabria, Camera di commercio di Reggio e Provincia di Messina) saranno chiamati a discutere, dunque, della privatizzazione delle quote societarie con l’esame della documentazione in atti e conseguenti deliberazioni; poi la situazione finanziaria della società e, ultimo punto all’odg, i compensi dei componenti il Consiglio di amministrazione. «La privatizzazione è un atto fondamentale per il futuro del nostro scalo – afferma il presidente della Sogas, Carlo Porcino – dal momento che ormai siamo tra i 31 aeroporti di interesse nazionale. Tuttavia la manifestazone di interesse della società TI&P non si è concretizzata, dunque dovremo predisporre un nuovo bando». E che non si sia concretizzato l’interesse della TI&P (Tecnology Investment & Property) spa non deve essere considerato proprio un danno per il futuro del “Tito Minniti” dal momento che questa società è stata costituita a Bergamo da soggetti catanzaresi che hanno fatto un giro d’Italia molto lungo prima di atterrare a Reggio e poi perché la Sogas per essere davvero appetibile sul mercato, oltre ad avere i conti in regola, ha la necessità di ottenere dall’Enac la famosa concessione ventennale. «La otterremo alla prossima riunione del Cda dell’Enac», garantisce intanto Porcino. «E una volta che l’avremo ottenuta – prosegue – potremo mettere sul mercato almeno il 51% delle azioni di Sogas. Con i conti in ordine e la concessione ventennale, la Sogas non avrà difficoltà a trovare un partner privato solido e affidabile per fare un bel salto nel futuro». E proprio per tenere i conti in regola, il presidente Porcino ha costituito da una “costola” della Sogas un’altra società: la “Sogas service”. Una nuova società che è servita per assumere il personale necessario per effettuare i servizi aeroportuali che prima erano esternalizzati e alla Sogas costavano tanto. Attraverso la “Sogas service” la società di gestione dell’Aeroporto dello Stretto è riuscita a non appesantire il suo bilancio e, in più, ha assorbito anche il personale che prima svolgeva quei servizi che la Sogas doveva pagare profumatamente. «Un’operazione logica e trasparente – conferma Porcino –, soprattutto in linea con quanto fanno tutte le altre società di gestione aeroportuali in Italia ». Sempre per quanto riguarda il fronte dei conti in regola, c’è da sottolineare che la Sogas ha notificato un decreto ingiuntivo alla Provincia di Messina per circa 400.000 euro. L’importo, cioè, che la Provincia peloritana doveva alla Sogas come proprietaria del numero di azioni di cui è titolare e che non ha mai versato passando di rinvio in rinvio. «Il decreto ingiuntivo l’abbiamo notificato all’Ente messinese lo scorso gennaio – aggiunge il presidente della Sogas –, loro non hanno fatto opposizione e adesso siamo pronti a riscuotere. Loro, tuttavia, continuano a dire e ripetere che vogliono uscire dalla Sogas. Non mi sembra proprio che stiano facendo una bella figura ». Infine, i nuovi voli. Da giugno la compagnia spagnola low cost Volotea collegherà il “Tito Minniti” oltre che con Venezia anche con Genova, ma ieri Porcino era in partenza per Londra con il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti per incontrare i vertici di Ryanair e cercare di portare anche in riva allo Stretto il vettore numero uno dei low cost europei. Sul tavolo delle trattative ci sono almeno tre tratte italiane (Bologna e Pisa dovrebbero essere destinazioni sicure, la terza potrebbe essere Torino) e una internazionale (la scelta dovrebbe cadere su Berlino). Siamo ai dettagli per definire l’operazione, ma se Scopelliti e Porcino sono partiti per Londra sicuramente si sono recati nella capitale inglese per chiudere la trattativa e offrire all’utenza dello Stretto nuovi voli a prezzi straordinariamente concorrenziali.  

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