Gli orologi delle due autovetture Polo sono spenti. I numeri digitali si sono fermati all’una e 35 della scorsa notte. L’ora in cui qualcuno ha fatto brillare un ordigno rudimentale ad alto potenziale, davanti l’abitazione di G.T. 62 anni ex dipendente comunale. La deflagrazione oltre a fare accartocciare le lamiere delle due saracinesche del garage, ha divelto il portone d’ingresso dell’abitazione di Via Garibaldi, all’incrocio con via Vittorio Emanuele. La forza d’urto dello scoppio ha causato ingenti danni alle due autovetture custodite all’interno del garage. Le due Polo, di proprietà dell’ex impiegato comunale e del figlio sono state sventrate dalla deflagrazione, riportando seri danni alla carrozzeria. Anche i vetri di alcune abitazioni vicine sono andati in frantumi, così come quelli di una Fiat Punto parcheggiata per strada e le insegne di un’attigua pasticceria. Ai carabinieri, giunti sul posto, al comando del maresciallo Francesco Montalbano, si è presentato uno scenario simile ad un percorso di guerra. Ovunque pezzi d’intonaco, sparsi per un raggio di 100 metri, rimasugli di lamiere, calcinacci, travi di legno e vetri rotti che sulle prime avevano fatto temere sull’incolumità di persone. Sconcerto ed indignazione di tutta la cittadinanza, per questo gesto criminale che con quel boato ha sconvolto la quiete cittadina. Un fragoroso boato al punto da essere udito anche nel vicino paese di S.Eufemia d’Aspromonte. Sconcerto e indignazione dicevamo, espressi dalla gente comune che si è riversata sulla strada, spaventata dal tremendo botto. Così come indignato appare il sindaco, Luigi Chiappalone che esprime la solidarietà sua e dell’amministrazione comunale all’ex dipendente, persona seria, perbene, che ha svolto la sua attività al Comune con professione e serietà. Il primo cittadino, oltre a stigmatizzare il cruento episodio, rimarca quanto è necessario che venga ripristinata la caserma dei carabinieri e fa appello, ancora una volta alla Provincia, affinché si attivi a dare urgentemente il via ai lavori della ristrutturazione della vecchia caserma oppure provveda al più presto ad edificarne una nuova, giacché i militari sono ancora costretti a risiedere lontano da Sinopoli. I carabinieri, nonostante tutto sono presenti sul territorio, come la notte scorsa avvisati da una telefonata, sono giunti sul posto, hanno effettuato gli accertamenti del caso ed avviate le indagini, sotto le direttive dei colleghi della compagnia di Palmi, guidata dal capitano, Maurizio De Angelis. Ma certamente la presenza sul territorio di Sinopoli della stazione dei carabinieri rappresenta un presidio irrinunciabile, soprattutto in un comune in cui si verificano attentati devastanti, come quello che ha colpito l’ex dipendente del comune.
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