Le acque che alimentano il Consorzio termale di Bagni di Antonimina-Locri potrebbero essere “captate” illegittimamente da privati grazie a un pozzo artesiano. È il sospetto esternato dal primo cittadino di Antonimina Antonio Condelli a seguito della scoperta, effettuata nei giorni scorsi dai carabinieri della compagnia di Locri, dell’esistenza di un pozzo profondo 170 metri realizzato nella frazione Bagni del comune di Antonimina, «a circa 110 metri dal pozzo spontaneo della fonte termale». Il pozzo è stato realizzato in un terreno – particella 519 del foglio catastale di mappa n. 18 del comune di Antonimina – ricadente nella disponibilità di una società che gestisce una casa di riposo per anziani.