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Silipo: Non ho mai subito pressioni

 

Il “caso Cisterna” non smette mai di arricchirsi di nuovi capitoli. E, ogni volta, le nuove pagine di questo romanzo che ormai si trascina da anni sembrano destinate a smentire quello che prima sembrava essere la “verità” di una storia che è ancora lungi dall’essere chiarita in ogni sua sfaccettatura. Perché da qualsiasi angolazione la si guardi, resta sempre una brutta storia che sembra avere come protagonisti due bande di magistrati. 
Questa volta, a scrivere il nuovo capitolo  è l’ex vicedirigente della squadra mobile di Reggio Calabria e adesso capo della mobile di Torino Luigi Silipo, il quale ha  fatto sentire la sua voce tramite l’Ansa: «Non ho mai subito pressioni né da magistrati, né da altri nello svolgimento delle indagini delegate sulle attività di riscontro alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice». 
La perentoria affermazione di Silipo giunge e a qualche giorno di distanza (la  notizia era stata pubblicata nell’edizione di domenica scorsa della Gazzetta) dalla pubblicazione di una dichiarazione autografa di Roberto Pennisi, sostituto procuratore nazionale antimafia e per anni magistrato in prima linea a Reggio Calabria, depositata al gup di Reggio nell’ambito del procedimento aperto nei confronti dell’ex numero due della Dna Alberto Cisterna, imputato di calunnia nei confronti del vicequestore Silipo.

Il “caso Cisterna” non smette mai di arricchirsi di nuovi capitoli. E, ogni volta, le nuove pagine di questo romanzo che ormai si trascina da anni sembrano destinate a smentire quello che prima sembrava essere la “verità” di una storia che è ancora lungi dall’essere chiarita in ogni sua sfaccettatura. Perché da qualsiasi angolazione la si guardi, resta sempre una brutta storia che sembra avere come protagonisti due bande di magistrati. Questa volta, a scrivere il nuovo capitolo  è l’ex vicedirigente della squadra mobile di Reggio Calabria e adesso capo della mobile di Torino Luigi Silipo, il quale ha  fatto sentire la sua voce tramite l’Ansa: «Non ho mai subito pressioni né da magistrati, né da altri nello svolgimento delle indagini delegate sulle attività di riscontro alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice». La perentoria affermazione di Silipo giunge e a qualche giorno di distanza (la  notizia era stata pubblicata nell’edizione di domenica scorsa della Gazzetta) dalla pubblicazione di una dichiarazione autografa di Roberto Pennisi, sostituto procuratore nazionale antimafia e per anni magistrato in prima linea a Reggio Calabria, depositata al gup di Reggio nell’ambito del procedimento aperto nei confronti dell’ex numero due della Dna Alberto Cisterna, imputato di calunnia nei confronti del vicequestore Silipo.

 

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