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Non si possono più garantire i servizi

 

L’azienda è arrivata al capolinea. I timori che da mesi agitano i lavoratori hanno preso forma e se non arrivano le risorse la paralisi del servizio diventa inevitabile. Lo hanno denunciato a più voci e in più occasioni, ma le risposte che attendevano non sono arrivate così ieri i bus si fono fermati davanti al consiglio regionale e con loro i lavoratori dell’Atam. Un sit-in permanente che neanche dopo l’annuncio di un incontro per domani a Catanzaro con il governatore fa muovere. Il blocco sarà rimosso solo se ci saranno risposte concrete in termini economici.
«La nostra non è una protesta – denunciano unitariamente le rappresentanze sindacali aziendali – ma l’amara constatazione che il futuro dell’Atam e quindi il nostro di lavoratori sono ipotecati». Snocciolano le cifre dei debiti che pesano come macigni sull’Azienda di proprietà del Comune che garantisce i servizi di trasporto pubblico. Non ci sono più risorse per la manutenzione dei mezzi, per il carburante, per le assicurazioni e i lavoratori aspettano gli stipendi di maggio e giugno. 

L’azienda è arrivata al capolinea. I timori che da mesi agitano i lavoratori hanno preso forma e se non arrivano le risorse la paralisi del servizio diventa inevitabile. Lo hanno denunciato a più voci e in più occasioni, ma le risposte che attendevano non sono arrivate così ieri i bus si fono fermati davanti al consiglio regionale e con loro i lavoratori dell’Atam. Un sit-in permanente che neanche dopo l’annuncio di un incontro per domani a Catanzaro con il governatore fa muovere. Il blocco sarà rimosso solo se ci saranno risposte concrete in termini economici.«La nostra non è una protesta – denunciano unitariamente le rappresentanze sindacali aziendali – ma l’amara constatazione che il futuro dell’Atam e quindi il nostro di lavoratori sono ipotecati». Snocciolano le cifre dei debiti che pesano come macigni sull’Azienda di proprietà del Comune che garantisce i servizi di trasporto pubblico. Non ci sono più risorse per la manutenzione dei mezzi, per il carburante, per le assicurazioni e i lavoratori aspettano gli stipendi di maggio e giugno. 

 

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