Se prima era una suggestiva idea, adesso il progetto “Chiese aperte” è una bella realtà che consentirà di mettere in mostra e fruire dei beni culturali e architettonici delle chiese reggine.
L’iniziativa - promossa dall’Arcidiocesi di Reggio-Bova e attuato dall’Associazione di volontariato Did.Ar.T. Didattica Arte Territorio, con il contributo 8x1000 alla Chiesa Cattolica - ha fin qui previsto un corso di formazione, appena concluso, rivolto a volontari cui affidare, in questa prima edizione, apertura, custodia e valorizzazione di chiese di rilevante pregio architettonico e storico-artistico site nei Comuni di Reggio (chiese degli Ottimati, della Graziella a Sbarre, di San Pietro al Calopinace e di Sant’Antonio Abate ad Archi), Bova (Concattedrale di Santa Maria Isodia e Santuario di San Leo) e Bagnara (chiese delle Arciconfraternite del Carmine e del Rosario).
Se prima era una suggestiva idea, adesso il progetto “Chiese aperte” è una bella realtà che consentirà di mettere in mostra e fruire dei beni culturali e architettonici delle chiese reggine. L’iniziativa - promossa dall’Arcidiocesi di Reggio-Bova e attuato dall’Associazione di volontariato Did.Ar.T. Didattica Arte Territorio, con il contributo 8x1000 alla Chiesa Cattolica - ha fin qui previsto un corso di formazione, appena concluso, rivolto a volontari cui affidare, in questa prima edizione, apertura, custodia e valorizzazione di chiese di rilevante pregio architettonico e storico-artistico site nei Comuni di Reggio (chiese degli Ottimati, della Graziella a Sbarre, di San Pietro al Calopinace e di Sant’Antonio Abate ad Archi), Bova (Concattedrale di Santa Maria Isodia e Santuario di San Leo) e Bagnara (chiese delle Arciconfraternite del Carmine e del Rosario).
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