Getta clamorosamente la spugna Maria Carmela Lanzetta, sindaco antimafia di Monasterace e simbolo, insieme al primo cittadino di Rosarno, Elisabetta Tripodi, dell'impegno delle donne prime cittadine calabresi contro la strapotere e l'infiltrazione delle cosche nella pubblica amministrazione per accaparrarsi appalti e commesse. Maria Carmela Lanzetta, stamattina, ha annunciato le dimissioni con un comunicato in cui motiva la propria decisione con il voto contrario di un assessore in merito alla costituzione di parte civile contro alcuni indagati in un procedimento penale a carico di un dipendente comunale accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Un voto negativo che l'ormai ex sindaco di Monasterace definisce "un vulnus politico-amministrativo rispetto alle linee guida presenti e future sulla legalità e sul rispetto delle regole che la mia sindacatura ha sempre posto come principio di riferimento per qualsiasi azione intrapresa da e per il Comune di Monasterace. Rassegno quindi le mie dimissioni perché avrei molte difficoltà personali ad amministrare il Comune sulla base di questa vulnerabilità". Maria Carmela Lanzetta, per annunciare la propria decisione, ha anche scritto una lettera aperta al presidente della Camera, Laura Boldrini, che avrebbe dovuto incontrare venerdì prossimo a Monasterace nel corso della visita che la terza carica dello Stato ha programmato in Calabria. Nella lettera a Laura Boldrini Maria Carmela Lanzetta parla, a proposito delle sue dimissioni, di "scelta dolorosa ma necessaria di cui lei, gentile Presidente, capirà le ragioni". Le dimissioni del sindaco di Monasterace non sono un fatto di poco conto. Poco più di un anno fa, nell'aprile del 2012, le intimidazioni che Maria Carmela Lanzetta aveva subito a causa del suo forte impegno in favore della legalità l'avevano indotta ad una decisione analoga suscitando una forte eco sul piano nazionale. A Monasterace, per incontrare il sindaco ed invitarla, peraltro con successo, a ritirare le dimissioni, era venuto perfino l'allora segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che aveva tuonato, tra l'altro, contro chi lascia soli gli amministratori locali minacciati. Si pensava che l'impegno antimafia di Maria Carmela Lanzetta sarebbe stato premiato con una candidatura alle elezioni politiche. Candidatura che, però, non era arrivata. Adesso è arrivato il nuovo annuncio di dimissioni rispetto al quale, a quanto si è potuto apprendere, difficilmente stavolta il sindaco antimafia di Monasterace farà un passo indietro. D'altra parte, l'annuncio stavolta, contrariamente a quanto era avvenuto la prima volta, ha suscitato poche reazioni a livello politico. I soli ad esprimere solidarietà a Maria Carmela Lanzetta sono stati il segretario del Psi, Riccardo Nencini, ed il sindaco di Torino, nonché presidente dell'Anci, Piero Fassino, che l'hanno invitata a ritirare le dimissioni. Per il resto, solo silenzio. (ANSA).