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Il giorno di Pino Ficara

L'interno dell'aula bunker di Reggio durante la deposizione di un pentito

«Ho lavorato sempre, anche quando ero studente. La mattina mi recavo a scuola e il pomeriggio lavoravo, non andavo di sicuro a spasso. Si lavorava sodo nella mia famiglia, soprattutto mio padre che aveva diverse attività imprenditoriali che ci consentivano di stare economicamente più che bene»: risponde, ma soprattutto argomenta con dovizia di particolari ogni contestazione dell’Ufficio di Procura, Giuseppe “Pino” Ficara, ritenuto uno dei vertici della presunta famiglia mafiosa dei rioni Ravagnese, Saracinello e Valanidi.  
Pino Ficara si è sottoposto ieri all’esame dei difensori, gli avvocati Mario Santambrogio e Giuseppe Putortì, e del pm della Dda Stefano Musolino. 

«Ho lavorato sempre, anche quando ero studente. La mattina mi recavo a scuola e il pomeriggio lavoravo, non andavo di sicuro a spasso. Si lavorava sodo nella mia famiglia, soprattutto mio padre che aveva diverse attività imprenditoriali che ci consentivano di stare economicamente più che bene»: risponde, ma soprattutto argomenta con dovizia di particolari ogni contestazione dell’Ufficio di Procura, Giuseppe “Pino” Ficara, ritenuto uno dei vertici della presunta famiglia mafiosa dei rioni Ravagnese, Saracinello e Valanidi.  Pino Ficara si è sottoposto ieri all’esame dei difensori, gli avvocati Mario Santambrogio e Giuseppe Putortì, e del pm della Dda Stefano Musolino. 

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