Il Tar del Lazio ha confermato lo scioglimento del Comune di Siderno (Rc), disposto con decreto del Presidente della Repubblica il 9 aprile scorso per ritenute esistenti infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso. Respinte, quindi le richieste dell'ex sindaco Riccardo Ritorto, e degli ex amministratori Domenico Catalano e Angelo Alvaro. In particolare, nel decreto di scioglimento, il Presidente della Repubblica, pur considerando che nell'agosto 2012 quel Consiglio comunale era stato sciolto a causa delle dimissioni del sindaco, ha ritenuto che, all'esito di approfonditi accertamenti, "sono emersi collegamenti diretti ed indiretti tra ex componenti del consesso e la criminalità organizzata locale che hanno compromesso il buon andamento e l'imparzialità dell'attività comunale". Anche per questo, al fine di porre rimedio alla situazione esistente, è stato disposto un Commissariamento per diciotto mesi. Contro questo provvedimento, l'Amministrazione "sciolta", con in testa l'ex sindaco Ritorto, ha proposto ricorso al Tar, i cui giudici hanno ritenuto che "non sussistono i presupposti – si legge nell'ordinanza – per la concessione della richiesta misura cautelare" della sospensione del decreto di scioglimento. Il no alla sospensione è stato deciso dai giudici amministrativi tenuto conto "per un verso, della necessità di vagliare nell'approfondita sede propria del merito le censure formulate" nel ricorso, e "per altro verso, della circostanza che alla data del decreto di scioglimento il Consiglio comunale di Siderno era stato già sciolto a seguito delle dimissioni presentate dal sindaco, con conseguente non rinvenibilità, a danno dei ricorrenti, di un pregiudizio che non sia ristorabile" eventualmente dopo la definizione del ricorso nel merito.(ANSA).
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