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Omicidio Pelaia, arrestato
il presunto killer

Hanno covato la vendetta per otto lunghi anni. Nella Piana di Gioia Tauro il tempo non aiuta a cancellare il dolore. Anzi, il lento scorrere del tempo serve per pianificare meglio la vendetta, che deve essere tremenda e spietata. Secondo gli inquirenti, la famiglia Giacobbe avrebbe pazientemente atteso otto anni prima di “presentare il conto” ad Arcangelo Pelaia, il 37enne freddato con nove colpi di pistola cal. 9 nel pomeriggio dello scorso 29 giugno, in pieno centro a Gioia Tauro (proprio davanti al Municipio e mentre le strade erano affollate di passanti). A questa conclusione sono giunte le indagini «pignole» (così le ha definite il colonnello Falferi) svolte dai Carabinieri sotto la direzione della Procura di Palmi che, a un mese esatto dall’efferato omicidio di Arcangelo Pelaia, hanno portato a un primo punto fermo di questa storia: l’arresto del presunto killer Giovanni Polimeni, nato a Reggio Calabria il 17 agosto 1975, residente a Polistena e di professione autotrasportatore, che da lunedì si trova recluso nel carcere di Palmi. Secondo il procuratore Creazzo, sarebbe lui il killer di Pelaia «al di là di ogni ragionevole dubbio». Nei suoi confronti la Procura di Palmi ha emesso un decreto di fermo che è stato convalidato dal gip. Dal momento dell’arresto, Polimeni si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non ha aperto bocca per rispondere alle domande del pm Enzo Bucarelli, che ha coordinato le indagini assieme al procuratore Giuseppe Creazzo, né a quelle che poi gli ha posto il gip.

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