L'ultima omelia di Mondello da arcivescovo titolare
Esce di scena così com’era entrato, in punta di piedi e fisso, nello sguardo, la croce e il volto di Cristo. Mons. Vittorio Mondello si congeda dai fedeli della Diocesi di Reggio-Bova con stile sobrio e parole che ricordano molto quelle che in questi mesi ci ha abituati a sentire Papa Francesco: «Carissimi fratelli, non era mia intenzione disturbarvi con l’invitarvi a questo incontro di commiato. Ma il desiderio di incontrarvi ancora e di comunicarvi il mio sincero grazie per questi 23 anni condivisi è una necessità del cuore».
È con queste parole che mons. Mondello, visibilmente commosso, inizia la sua omelia nella celebrazione eucaristica di saluto, svoltasi ieri sera in una gremitissima Basilica Cattedrale. Prima ancora ha ricevuto il saluto di ringraziamento di mons. Antonino Iachino, delegato ad ominia della Diocesi, e del presidente dell’Azione cattolica diocesana, Ornella Occhiuto.
Esce di scena così com’era entrato, in punta di piedi e fisso, nello sguardo, la croce e il volto di Cristo. Mons. Vittorio Mondello si congeda dai fedeli della Diocesi di Reggio-Bova con stile sobrio e parole che ricordano molto quelle che in questi mesi ci ha abituati a sentire Papa Francesco: «Carissimi fratelli, non era mia intenzione disturbarvi con l’invitarvi a questo incontro di commiato. Ma il desiderio di incontrarvi ancora e di comunicarvi il mio sincero grazie per questi 23 anni condivisi è una necessità del cuore». È con queste parole che mons. Mondello, visibilmente commosso, inizia la sua omelia nella celebrazione eucaristica di saluto, svoltasi ieri sera in una gremitissima Basilica Cattedrale. Prima ancora ha ricevuto il saluto di ringraziamento di mons. Antonino Iachino, delegato ad ominia della Diocesi, e del presidente dell’Azione cattolica diocesana, Ornella Occhiuto.