Ha iniziato la propria omelia con una citazione dell’apostolo Paolo, il nuovo ve- scovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini, che dopo 23 anni succede a Vittorio Mondello. La cerimonia d’insediamento si è celebrata in una Cattedrale affollata di fedeli. Il nuovo vescovo ha indicato nella secolarizzazione il nemico della fede. Ha citato Papa Francesco («La Chiesa non è una onlus di beneficenza,mauna comunità di fede che annuncia Cristo») e ha ricordato un sacerdote reggino, don Italo Calabrò. Il vescovo, ancora, ha rimarcato: «I nostri interventi sui grandi temi non sono ingerenza nella vita dello Stato, ma libera espressione delle forze morali, culturali e sociali presenti sul territorio che si confrontano nel rispetto dei ruoli ». Il presule si è rivolto alla classe politica e produttiva: «Chiedo umilmente alla politica e agli imprenditori di creare lavoro per i giovani, per frenare l’emorragia di una nuova emigrazione». Infine, un forte invito ai fedeli a reagire alla ’ndrangheta: «Invito tutti a reagire con forza; denunciamola con coraggio perché la paura è una catena per la nostra libertà, rifiutiamo con decisione i benefici che possiamo trarre dal suo aiuto e dal nostro silenzio. La ’ndrangheta è un male dal quale o si esce tutti assieme o non si esce mai».
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