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Morosini: non coniugare
fede e malaffare

mons. Giuseppe Fiorini

''Reggio ha bisogno di ritornare al Signore, ai grandi valori cristiani, ad una grande e rinnovata testimonianza di vita. Miei cari fratelli, in questo momento storico difficile per la città, i cristiani cattolici devono dare una grande prova di coerenza. Maria ci dice: fate quello che Gesù vi dice di fare''. 

E' un passo del discorso del nuovo arcivescovo di Reggio Calabria mons. Giuseppe Fiorini Morosini in occasione della consegna del Quadro della Madonna della Consolazione da parte dei frati Cappuccini nell'ambito della festa dedicata alla Vergine. ''O Maria, in questo momento difficile della vita della nostra città - ha aggiunto il presule - dall'alto di quel quadro tu sembri dire a tutti noi, quasi come risposta di fede al nostro grido: sulu a maronna 'ndhi restau, tu sembri dire a tutti, forse con materno tono di rimprovero: Nun sugnu sulu ieu che vi restai, ca ci siti puru vui ccu mia. Si, o Maria, noi accogliamo queste tue parole come richiamo forte alle nostre coscienze di credenti, perché assumiamo nei confronti della nostra città la responsabilità di cittadini. Ci siti puru vui: Con queste parole ci dici che non possiamo rinunciare alla speranza, che ci portiamo dentro come cristiani, e, quindi all'obbligo di annunciarla, secondo le parole di S. Pietro: voi dovete rendere ragione della speranza che è in voi. Ci siti puru vui. Ci esorti a riscoprire il gusto della partecipazione alla cosa pubblica, mettendo il bene comune sopra gli interessi personali. Ci siti puru vui. Ci solleciti a purificare le nostre coscienze dall'apatia, dall'egoismo, dall'invidia. Ci siti puru vui. Ci gridi forte che non possiamo coniugare fede e malaffare. Quante critiche riceve la Chiesa per questa connivenza. O Madre, tu ci chiedi di interrompere questa sciagurata e dannosa connivenza. Ci siti puru vui. Ci spingi, o Maria, ad andare avanti con fede, indicandoci in quella comunione di fede con gli apostoli nel Cenacolo, la tua presenza di speranza e di vita''. 

''Allora tu davi coraggio a un manipolo di poveri uomini, distrutti dalla paura - prosegue mons. Morosini - a iniziare la grande avventura della predicazione del Vangelo, che ha cambiato il mondo. Noi non abbiamo il mondo davanti; abbiamo solo la nostra città. Reggio non arrenderti. Dinanzi all'immagine di Maria devi promettere a te stessa che scommetterai sulla speranza, sull'impegno, sulla rinascita, sul superamento delle conflittualità, sulla comunione, sul futuro possibile. E' un atto di amore alla città, che diventerà atto di amore a Maria''.

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