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Se la scuola non c'è, lezioni in piazza

 

Quasi 500 studenti “nomadi”, esiliati da un plesso all’altro tra turni di pomeriggio, sistemazioni di fortuna e una prospettiva tutt’altro che certa. Dopo mesi di incontri e promesse passati senza realizzare i lavori utili, al suono della campanella per gli studenti dell’istituto comprensivo “Lombardo-Radice” l’amara sorpresa: nulla è cambiato. E così i 450 bambini della scuola di Catona con insegnanti, genitori, personale amministrativo si trasferiscono a fare lezione a piazza Italia, proprio di fronte a Palazzo San Giorgio la sede dell’Ente da cui attendono risposte. Banchi, sedie, lavagne e la traccia di un tema: “La mia scuola”. Svolgimento: «Non ce l’ho!». Si perché da febbraio quando il plesso della scuola di Catona è stato dichiarato inagibile poco o nulla si è fatto. 

Quasi 500 studenti “nomadi”, esiliati da un plesso all’altro tra turni di pomeriggio, sistemazioni di fortuna e una prospettiva tutt’altro che certa. Dopo mesi di incontri e promesse passati senza realizzare i lavori utili, al suono della campanella per gli studenti dell’istituto comprensivo “Lombardo-Radice” l’amara sorpresa: nulla è cambiato. E così i 450 bambini della scuola di Catona con insegnanti, genitori, personale amministrativo si trasferiscono a fare lezione a piazza Italia, proprio di fronte a Palazzo San Giorgio la sede dell’Ente da cui attendono risposte. Banchi, sedie, lavagne e la traccia di un tema: “La mia scuola”. Svolgimento: «Non ce l’ho!». Si perché da febbraio quando il plesso della scuola di Catona è stato dichiarato inagibile poco o nulla si è fatto. 

 

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