Nella cittadina tirrenica si accendono nuovamente i riflettori sul caso pesca. Nella mattinata di ieri un gruppo di pescatori si è presentato a Palazzo San Nicola, occupando pacificamente l’aula consiliare. Tra i protagonisti della protesta vi erano i proprietari di alcune imbarcazioni con le proprie mogli e i rispettivi figli. Una scena già vista in primavera. Il copione è stato lo stesso di allora: vogliono parlare con il sindaco Cesare Zappia in merito alla vicenda che sta mettendo in crisi la loro attività.
Il problema è sempre legato alle restrizioni sull’utilizzo di alcuni strumenti di pesca. Chiedono, inoltre, misure socioeconomiche e incentivi per sopperire al mancato guadagno di quest’anno. Zappia, però, su questo fronte, sembra avere le mani legate. Non può far altro che farsi portavoce delle istanze della marineria presso le sedi competenti.
Nella cittadina tirrenica si accendono nuovamente i riflettori sul caso pesca. Nella mattinata di ieri un gruppo di pescatori si è presentato a Palazzo San Nicola, occupando pacificamente l’aula consiliare. Tra i protagonisti della protesta vi erano i proprietari di alcune imbarcazioni con le proprie mogli e i rispettivi figli. Una scena già vista in primavera. Il copione è stato lo stesso di allora: vogliono parlare con il sindaco Cesare Zappia in merito alla vicenda che sta mettendo in crisi la loro attività. Il problema è sempre legato alle restrizioni sull’utilizzo di alcuni strumenti di pesca. Chiedono, inoltre, misure socioeconomiche e incentivi per sopperire al mancato guadagno di quest’anno. Zappia, però, su questo fronte, sembra avere le mani legate. Non può far altro che farsi portavoce delle istanze della marineria presso le sedi competenti.
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