«Avevo tre figli, adesso ne ho due». Non è stata facile la testimonianza di Antonino Pioli. Ricordi difficili, dolori che ti straziano e quel ricordo di un figlio tanto amato che non c’è più. «Viveva con me, gestiva l’officina e faceva tutto lui. Era un ragazzo buono che non aveva mai dato problemi». Il padre di Fabrizio racconta il rapporto con Simona Napoli. «Mi aveva parlato di questa Simona che era poi venuta a casa mia due o tre volte. Non sapevo il suo cognome e di dove fosse. Sembrava una ragazza a modo, mai avrei potuto immaginare quello che poi sarebbe successo». Quindi il giorno della sparizione: «Avevo la sensazione che fosse successo qualcosa. Quando non tornava per pranzo mi avvertiva sempre. Il suo telefono era muto. Poi questa Simona mi chiama all’officina e mi chiede se Fabrizio è tornato a casa. Sembrava agitata poi ha chiuso. Mi allarmai e con un amico cominciai un giro verso Mammola, che pensavo fosse il suo paese. Poi Simona mi richiama e mi dice che è preoccupata perché ha visto Fabrizio litigare con una o due persone presso lo svincolo, ma non si spiegava bene». Quindi l’incontro con i Carabinieri, la denuncia di scomparsa, l’inizio della lungo calvario fino al tragico ritrovamento del cadavere di Fabrizio. «Non ho più visto Simona, ogni tanto qualche messaggio nel quale mi diceva che era innamorata di mio figlio e che non si sarebbe data pace fino a che non fosse stata fatta giustizia. Poi non ho più voluto sentirla. Volevo starmene da solo, non volevo parlare con nessuno». C’è rispetto in aula bunker per l’immenso dolore della famiglia Pioli e l’esame del padre e poi della sorella Simona, fino alla rinuncia ad escutere l’altra sorella Romina, proseguono in fretta. «Avevo un bel rapporto con Fabrizio – ha spiegato Simona Pioli – ma non conoscevo Simona Napoli perché lui era molto riservato. Aveva tanti amici e tutti gli volevano bene».
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