Una telefonata anonima alle 21.05 ha informato la Polizia di un attentato nei confronti della Procura generale. Poche parole e poi la cornetta è stata chiusa. Negli uffici della Questura sono partite subito le verifiche e i poliziotti si sono portati in via Cimino. L'annuncio telefonico era fondato. Non era un vero e proprio attentato ma un messaggio chiaro e preciso sì. Subito si è capito che c’era qualcosa posizionata nei pressi degli uffici giudiziari. Era una bottiglia sospetta collocata proprio all’ingresso del portone d’ingresso della Procura generale. Esaminando lo stato dei luoghi più da vicino è venuto fuori pure che era riempita a metà e conteneva un liquido giallastro. Accanto si notava un accendino. Subito dopo è stato contattato il procuratore generale Salvatore Di Landro e sul posto sono immediatamente giunti il procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza, il questore di Reggio Luigi Longo, il comandante provinciale dei Carabinieri Lorenzo Falferi.