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I progetti di fuga
del pentito Lo Giudice

  L’ex pentito di ’ndrangheta di Reggio, Nino Lo Giudice (nella foto), aveva progettato molto tempo prima del 3 giugno di scappare dalla località protetta di Macerata dove stava scontando una condanna agli arresti domiciliari. Era un pensiero che lo inquietava da mesi e confidato ai familiari, la moglie e il figlio Giuseppe, in un incontro riservato nelle Marche. Il “Nano” temeva per la propria vita e per quella dei familiari. Viveva da mesi con l’incubo di subire un agguato, pagando al prezzo della vita la decisione di “saltare il fosso”, accusare magistrati, uomini in divisa, imprenditori, la sua famiglia e le cosche di ’ndrangheta. Da qui la sparizione.

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