Rosy Canale ha sospeso, il giorno della vigilia di Natale, lo sciopero della fame che aveva iniziato quattro giorni prima in segno di protesta per il rigetto dell’istanza di revoca degli arresti domiciliari a cui è sottoposta dal 12 dicembre scorso, quando è stata tratta in arresto nell’ambito dell’operazione “Inganno” per le ipotesi di reato di truffa e malversazione nella sua qualità di presidente dell’a s s o c i azione movimento “Donne di San Luca”, senza alcuna contestazione o collegamento con reati di criminalità organizzata per i quali, invece, sono accusati a vario titolo altri indagati dalla Procura distrettuale antimafia reggina. A rendere nota l’intervenuta sospensione dello sciopero della fame è stato l’avv. Giancarlo Liberati, difensore dell’imprenditrice reggina. «Lo ha fatto – ha affermato il penalista del foro di Reggio Calabria – per non creare ulteriore sofferenza e preoccupazione alla giovane figlia che l’ha esortata nel desistere dalla protesta come regalo di Natale e per evitare ogni possibile strumentalizzazione della vicenda, come del resto è già accaduto».