La questione dell’illegittimità delle tariffe idriche applicate ai Comuni dalla Sorical (società che gestisce gli acquedotti calabresi e di cui la Regione è socio di maggioranza) è da anni oggetto di battaglia da parte del coordinamento calabrese Acqua pubblica “Bruno Arcuri”. E ieri mattina il coordinamento ha effettuato un sit-in davanti Palazzo Campanella per chiedere che la Regione ritiri il decreto n. 6348 del 24 aprile scorso relativo alla “determinazione della tariffa di cessione dell’acqua all’ingrosso da applicarsi da parte di Sorical nelle annualità 2010 e 2011”. La ragione della mobilitazione è impedire un nuovo adeguamento tariffario illegittimo, poiché «proprio dalla tariffa del 2011 verrebbero calcolati i nuovi aumenti del 2012 e 2013 chiesti di recente ai Comuni con lettera inviata dalla Sorical». I componenti del coordinamento Acqua pubblica fanno chiaramente presente che questi aumenti, con decorrenza dal 1° gennaio 2013 e determinati in base alle delibere dell’Aeeg (autorità statale subentrata al Cipe quanto a competenze), «non solo devono ancora essere autorizzati dall’Aeeg, come prevedono le delibere, ma per questi adeguamenti tariffari è stato proposto ricorso legale dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua». L’avv. Salvatore Gullì, presente al sit-in, difende gli interessi del Comune di Borgia (CZ) in materia ed ha impugnato il decreto regionale presso il Tar Calabria. Sarà quest’ultimo a dover pronunciarsi sulla legittimità dei nuovi adeguamenti tariffari ma «considerate le tante sentenze della Corte Costituzionale in materia – rimarca l’avv. Gullì – possiamo dire di aver bloccato un esborso, da parte dei Comuni calabresi, quantificabile in diversi milioni di euro ».