Finisce nel mirino del racket delle intimidazioni il corrispondente da Locri della “Gazzetta del Sud”. Nella notte tra sabato e ieri, ignoti malviventi hanno incendiato le due automobili di Pino Lombardo, docente scolastico in pensione e giornalista pubblicista. I banditi, non meno di due, hanno atteso la chiusura di un bar, vicino dall’abitazione di Lombardo, in via Marconi alla periferia nord della cittadina costiera, hanno scavalcato un muro di cinta alto circa un metro e mezzo, e si sono introdotti nel cortile condominiale. Hanno individuato l’Alfa Romeo 156 del giornalista, e la Fiat 600 intestata alla moglie, professoressa Annamaria Bova (sorella dell’ex presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, da anni esponente di punta del centrosinistra regionale), le hanno cosparse di liquido infiammabile e incendiate. Il poderoso rogo, sviluppatosi in pochi minuti, ha divorato in un battibaleno i due veicoli. Ad accorgersi di quanto stava accadendo, intorno all’una di notte, è stato uno degli inquilini che ha subito avvertito telefonicamente Pino Lombardo. Immediate, da parte della vittima, le segnalazioni ai carabinieri della compagnia di Locri e ai vigili del fuoco di Siderno. Pur giunti celermente sul luogo dell’attentato, i vigili del fuoco non sono riusciti ad evitare che due auto andassero praticamente distrutte. Anche se allo stato nessuna ipotesi investigativa è stata esclusa, appare chiaro che gli inquirenti sono orientati a ritenere –e dello stesso avviso è apparsa pure la vittima – che dietro il grave danneggiamento si possa celare l’attività giornalistica svolta da Pino Lombardo, cronista sempre attento e bene informato su tutte le vicende politiche, amministrative e sindacali di Locri e paesi limitrofi, specie quelli lato sud, fino ai confini di Bovalino. Lombardo è stato ascoltato lungo dagli investigatori dei carabinieri della compagnia del Gruppo di Locri. «Non ho dubbi –ha detto a tutti i colleghi che lo hanno intervistato –che quanto mi è stato fatto dipenda dalla mia attività giornalistica. Non ritengo ci possano essere altre ragioni. Non ho mai avuto problemi né nella vita privata né in quella lavorativa, nel mondo della scuola. Non credo ci possa essere altra pista».