Reggio

Lunedì 28 Aprile 2025

Detenuto malato, lettera
al Ministro per domiciliari

E' padre di quattro bimbi in tenera età, è stato condannato insieme con la moglie, e versa in condizioni di grave deperimento organico e sulla sedia a rotelle. Con una lettera indirizzata al Guardasigilli, Anna Maria Cancellieri, l'avvocato Giuseppe Maria Alessio, difensore di Antonio Costantino, 44 anni di Barritteri (Reggio Calabria) sollecita "un intervento umanitario" e l'intercessione per fargli ottenere gli arresti domiciliari. Condannato in primo grado a 13 e mezzo di carcere per associazione mafiosa nel processo 'Cosa Mia' (è stato ritenuto solidale alla cosca dei Bruzzise con ruoli attivi per la riscossione delle tangenti), Costantino da qualche tempo è in una struttura sanitaria in una condizione che il suo legale definisce grave, acuita dal fatto che anche la moglie è detenuta, condannata nello stesso processo che ha aperto uno squarcio sugli interessi delle 'ndrine intorno ai cantieri dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria. L'uomo "in seguito delle rigorosissime condizioni detentive e di una sempre evidenziata estraneità alle accuse &ndash si legge nella lettera al ministro - ha subito un calo ponderale gravissimo arrivando a pesare poco meno di 40 Kg, con gravissime ripercussioni sulla sfera neurovegetativa e riduzione dell' autonomia funzionale, al punto che oggi deambula in carrozzina essendo gravemente impedito nei movimenti. Le sue condizioni di salute non consentono di prevedere che egli possa sopportare a lungo, restando in vita, un regime che ha provocato sul suo fisico in un tempo relativamente breve conseguenze di gravità assoluta". Secondo il suo difensore, "per potersi riprendere, ha la necessità di poter vivere accanto ai figli e di godere della loro presenza e del loro affetto che, anche in un contesto di detenzione domiciliare, renderebbero meno afflittiva e più sopportabile l'espiazione di una condanna che non viene da lui accettata", tant'è "che ha sempre gridato a squarciagola l'innocenza propria e quella della moglie". Pertanto, in attesa del giudizio di appello, l'avvocato Giuseppe Maria Alessio chiede al Guardasigilli di intercedere affinché Antonio Costantino "possa essere sottoposto ad un regime detentivo domiciliare che consenta il suo recupero psicofisico e soprattutto consenta ai figli di poter tornare ad avere vicino uno dei propri genitori". (ANSA).

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