Al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali dove sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata il cdm ha approvato il decreto che proroga di sei mesi la durata dello scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria .
Il Comune di Reggio Calabria è stato il primo capoluogo di provincia sciolto per mafia. La decisione, presa il 9 ottobre 2012 dal Consiglio dei Ministri per "contiguità mafiose", come spiegò l'allora ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, è stata poi confermata nel novembre scorso dal Tar del Lazio, che ha rigettato il ricorso presentato dall'ex sindaco Demetrio Arena sostenendo che la proposta ministeriale che ha condotto allo scioglimento ha dato "logicamente e adeguatamente conto di fatti storicamente verificatisi e accertati e quindi concreti". Lo scioglimento, come spiegò all'epoca la Cancellieri, riguardò l'amministrazione in carica al tempo, guidata da Arena, e non quella precedente, che era stata guidata dall'attuale Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, che non fu presa in considerazione perché "la commissione - disse il ministro - si è insediata all'inizio dell'anno (il 2012, ndr), quando era già vigente questa amministrazione". A seguito dello scioglimento del Consiglio, la Corte d'appello di Reggio Calabria , ai sensi della legge Severino, nei mesi scorsi ha sancito l'incandidabilità di Arena, nel frattempo diventato assessore regionale alle Attività produttive, e di Pino Plutino (detenuto per concorso esterno in associazione mafiosa), Luigi Tuccio, Walter Curatola, Giuseppe Eraclini, Giuseppe Martorano, Sebastiano Vecchio e Pasquale Morisani, tutti ex amministratori del Comune sciolto. (ANSA) |
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