Renato Panvino, primo dirigente della Polizia di Stato, è il nuovo Capo centro della Direzione investigativa antimafia di Catania. Panvino, 45 anni, laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Pubblica Amministrazione, è da oltre venticinque anni nell'amministrazione di Pubblica sicurezza.
Nella sua carriera, ha ricoperto delicati incarichi investigativi,con particolare riguardo nella squadra mobile di Reggio Calabria, ricoprendo l'incarico di dirigente delle sezioni 'catturandi' e 'criminalità organizzata'. In questo periodo, tra il 2007 e il 2011, con il coordinamento del Procuratore aggiunto della Dda, Nicola Gratteri, Panvino e la sua squadra hanno assicurato alla giustizia oltre quaranta latitanti. In particolare, si ricordano gli arresti di Antonio Rosmini, capo dell'omonima cosca di ndrangheta, condannato all'ergastolo; Teodoro Crea, capobastone della 'ndrangheta di Rizziconi, nella piana di Gioia Tauro; Antonio Pelle, boss di San Luca, indicato dagli affiliati alla sua cosca come 'la mamma'. Ed ancora: Giuseppe Nirta 'u versu', Giovanni Strangio, indicato come l'autore del sanguinoso agguato di Duisburg. Di particolare rilievo, le indagini che portarono alla cattura di Giuseppe Morabito 'tiradrittu', capobastone di Africo Nuovo, catturato poi dai carabinieri del Ros. Morabito, prima dell'arresto definitivo, riuscì a sfuggire alla polizia dopo un conflitto a fuoco a Bova Marina, nella locride, con il personale della 'catturandi' guidato da Renato Panvino. Il nuovo capo centro della Dia di Catania è di Reggio Calabria, come il direttore della Dia nazionale, Arturo De Felice. La Dia di Catania ha giurisdizione anche sulle province di Messina, Ragusa e Siracusa.