Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Processo a cosche
chieste 18 condanne

Diciotto richieste di condanna, a pene dai sei ai 30 anni di reclusione, sono state chieste dal pubblico ministero della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, nei confronti degli imputati nel processo scaturito dall'inchiesta chiamata Meta nei confronti dei principali esponenti delle cosche reggine.
Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Pasquale Condello, detto il 'supremo'; Giuseppe De Stefano, Giovanni Tegano, Domenico Condello, Antonino Imerti (64 anni), Giovanni Rugolino, Umberto Creazzo e Cosimo Alvaro.
Ventotto anni per Domenico Passalacqua (26 anni), Stefano Vitale (25), Pasquale Libri (22) e Pasquale Bertuca; sedici anni per Natale Buda; dieci anni per Antonino Crisalli; nove anni per Luciano Chirico; sette anni per Antonio Giustra; sei anni per Carmelo Barbieri; nove anni per Rocco Palermo.
Lombardo, che per tre anni ha fronteggiato in aula decine di difensori, ha detto che "qui, da oggi, bisogna ripartire per fare emergere ulteriori verità sul 'sistema criminale' che ha condizionato la vita civile e le istituzioni democratiche di Reggio Calabria. Conosciamo tanti meccanismi, le infiltrazioni e le connivenze nella pubblica amministrazione che generano convergenze di interessi che provocano rallentamenti significativi contro le forze criminali. Ma qui oggi, siamo riusciti a ricostruire solo la prima metà di quel processo assumendo come riferimento la seconda guerra di ndrangheta e i nuovi assetti che ne sono conseguiti".
"Chi ha provocato - ha aggiunto il pubblico ministero - distruzione e distrazione, non potrà a lungo nascondere le proprie responsabilità. La 'ndrangheta non finisce oggi qui, con questi imputati. Manca l'altra metà, quella che decide, condiziona, si veste con abiti da cerimonia, frequenta determinate cerchie dove gli abiti da lavoro non sono ammessi".
(ANSA)
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