Un sodalizio criminale di matrice 'ndranghetista collegato alle cosche Ietto, Cua, Pipicella operanti sulla fascia ionica reggina, che acquistava e importava dal Sud America enormi quantitativi di cocaina a bordo di navi mercantili provenienti principalmente dal Brasile e dal Perù. E' questo il filone italiano dell'operazione congiunta coordinata dalle autorità giudiziarie di Reggio Calabria e del Brasile che ha portato a 44 arresti ed al sequestro, in due anni di indagini, di due tonnellate di cocaina. Il sodalizio aveva come promotore e direttore Pasquale Bifulco, indicato dagli investigatori come un soggetto con consolidata esperienza nel narcotraffico, che avrebbe gestito personalmente i rapporti con i fornitori sudamericani, avvalendosi della collaborazione di Vito Francesco Zinghinì. Quest'ultimo si è recato più volte in Sud America, rimanendovi anche per lunghi periodi, per concordare le modalità di importazione della droga e, una volta rientrato in Calabria , riferiva al capo gli esiti delle trattative. Zinghinì si preoccupava anche di individuare i canali di smistamento della cocaina in Italia insieme a Fabrizio Matteo Nardella e ad altri soggetti operanti nell'hinterland torinese e nel resto del nord Italia. Bifulco sarebbe entrato in contatto con altre organizzazioni di narcotrafficanti, tra cui quella operante in Olanda e capeggiata dal montenegrino Vladan Radoman con il quale ha realizzato una vera e propria joint venture per l'acquisto e il trasporto della cocaina dal Sud America. (ANSA) |
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