Resta confermato lo scioglimento del Consiglio comunale di Sant'Ilario dello Jonio, centro della locride nella provincia reggina. Lo ha deciso la I sezione del Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso con il quale l'ex sindaco e gli ex componenti di Giunta e Consiglio comunale contestavano il decreto con il quale il Presidente della Repubblica il 15 febbraio 2012 affidò a una Commissione straordinaria la gestione dell'Ente. Sulla base di una relazione del Ministro dell'Interno, si ritennero sussistenti forme d'ingerenza della criminalità organizzata sugli organi elettivi rinnovati nelle consultazioni amministrative del 27 e 28 maggio 2007. I ricorrenti, ritenendo illegittimo il decreto di scioglimento per la totale insussistenza delle gravi anomalie gestorie segnalate, si sono rivolti al Tar del Lazio, chiedendone l'annullamento. I giudici amministrativi, adesso, hanno ritenuto che "non può dubitarsi &ndash si legge nella sentenza - della sussistenza degli elementi dimostrativi delle pressioni esercitate dalla criminalità locale sugli organi elettivi comunali e della conseguente grave condizione di disfunzionalità dell'Ente territoriale". L'attività amministrativa sarebbe stata poi "priva dei connotati basilari espressivi del buon andamento e dell'imparzialità", nonché "assolutamente inadeguata a garantire gli interessi della collettività e ad assicurare il funzionamento dell'Ente e la sicurezza pubblica". In conclusione, per il Tar la proposta ministeriale di scioglimento del Comune di Sant'Ilario dello Jonio indicherebbe situazioni tali che permettono "di ricavare un vivido quadro dell'influenza esercitata dalla criminalità organizzata locale sugli organi elettivi della disciolta amministrazione comunale".(ANSA) |
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