Una città piegata da un’emergenza senza fine, rassegnata a convivere con tonnellate di spazzatura. Da mesi Reggio è costretta a subire una crisi senza precedenti. Le periferie, soprattutto, sono invase dai rifiuti. E tra i cassonetti stracolmi c’è davvero di tutto, dall’eternit ai materassi. Sono almeno seimila le tonnellate di spazzatura sulle strade. E anche se l’impresa che gestisce il servizio mette in campo uomini e mezzi per cercare di uscire dall’incubo, il livello di guardia rimane alto. All’impianto di Sambatello arrivano ogni giorno 300 tonnellate raccolte in città e altre 120 circa dagli altri comuni. Ma si continua a navigare a vista. La Regione che vorrebbe “esportare” questo carico di vergogna trova le porte sbarrate ovunque. Il motivo? La qualità dei rifiuti, prodotti in assenza di una raccolta che prevede la selezione dei materiali di scarto, è troppo bassa. La soluzione all’emergenza passa da una svolta che impone l’introduzione capillare della “differenziata”. Ma siamo appena al 10%. E in questa direzione non si annunciano novità, mentre in città la salute pubblica è sempre più a rischio.
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