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Ncd chiede una nuova
ispezione ministeriale

  E se la colpa del “buco”nelle casse comunali non fosse solo di Scopelliti ma risalisse addirittura al 2001 e all’Amministrazione Falcomatà? I deputati del Ncd Alessandro Pagano e Maurizio Bernardo hanno questo dubbio e hanno rivolto un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al ministro dell’Economia per sapere «se il Ministro intenda disporre un approfondimento, anche in contraddittorio con l’Amministrazione comunale, in ordine alle osservazioni all'atto di accertamento che risultano avanzate dall'ente comunale e non ancora oggetto di una definitiva valutazione sul piano amministrativo-contabile da parte del Ministero»; e inoltre «se il ministro abbia intenzione di disporre un supplemento di ispezione teso ad accertare l’esistenza di un imponente disavanzo già presente alla data del 31.12.2001». L’interrogazione dei due parlamentari si fonda su una lunga premessa che parte dall’11 aprile 2011 quando «la Procura di Reggio Calabria ha affidato incarico ai dott. Giovanni Logoteto, Roberto Rizzi e Vito Tatò di eseguire una perizia amministrativo- contabile sul Comune per gli anni 2008/10; che l'attività dei periti si è conclusa in data 14 giugno 2011; che ultimata detta perizia, sempre data 14 giugno 2011 i suddetti dott. Giovanni Logoteto e Vito Tatò, per incarico dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica presso il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Mef, hanno eseguito una verifica amministrativo- contabile al Comune che in data 19 agosto 2011 è stata depositata anche la relazione finale sulla suddetta verifica; che la consulenza tecnica redatta dai medesimi soggetti cui è stato affidato il compito di eseguire la verifica, costituisce il fondamento di vari procedimenti penali tutt'ora pendenti; che dalla verifica amministrativa sono emerse una serie di criticità nella gestione dell’ente locale; che a dette criticità l’amministrazione pro tempore si è adeguata in sede di approvazione del Bilancio consuntivo 2010 che ha evidenziato, pertanto, un disavanzo di circa 118 milioni di euro, nonché nella redazione dei bilanci successivi».

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