Il prossimo 12 giugno, il gup di Roma Riccardo Amoroso, deciderà se mandare a giudizio sette persone, accusate di aver investito nella capitale beni per l'acquisto di immobili, ristoranti e bar (tra questi anche l'"Antico Caffè Chigi", noto come "il Caffè dei politici"), al fine di agevolare l'attività della cosca di 'ndrangheta dei Gallico di Palmi (Reggio Calabria). Altre due persone hanno chiesto ed ottenuto di essere giudicate col rito abbreviato; nei loro confronti, quel giorno ci sarà la sentenza. Rischiano il processo per l'accusa di trasferimento fraudolento di beni aggravato dal metodo mafioso: Francesco Frisina (58 anni, nato a Palmi e residente a Roma); Carmine Saccà (47 anni, nato a Taurianova e residente a Roma); Alessandro Mazzullo (31 anni, nato a Oppido Mamertina e residente a Roma); Maria Antonia Saccà (49 anni, nata a Sinopoli e residente a Roma, moglie di Frisina e sorella di Saccà); Claudio Palmisano (45 anni, nato a Palmi e residente a Roma); Andrea Porreca (41 anni, di Roma); e Grazia Rugolo (42 anni, nata a Oppido Mamertina e residente a Roma). Giuseppe Vincenzo Di Stilo (27 anni, di Roma), e Carla Voluttà (46 anni, nata a Napoli e residente a Roma), sono i due imputati che saranno giudicati col rito abbreviato. L'inchiesta in questione fece emergere l'esistenza di un progetto in infiltrazione economica a Roma, con l'investimento di somme di denaro di provenienza illecita e l'ausilio di prestanome. Gli 'acquisti' riguardarono anche locali commerciali all'ombra del Colosseo e nei pressi di Castel Sant'Angelo, svariati immobili e terreni. Secondo l'accusa, i nove avevano creato un sistema per reinvestire in Roma i proventi illeciti delle attività delittuose della loro cosca. Ad assistere in giudizio gli imputati sono gli avvocati Pasquale Gallo, Giuseppe Milicia, Giovanni Passalacqua, Fabio D'Acunto, Giuseppe Lojacono ed Armando Veneto. (ANSA) |
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