Reggio

Martedì 29 Aprile 2025

Esasperato dai
debiti si taglia le
vene in Tribunale

    Un vecchio debito per l’affitto di un garage che si è moltiplicato (circa 7000 euro) con il passare del tempo. Già con una trattenuta in busta paga, un’altra sarebbe stata del tutto insostenibile e non gli avrebbe più consentito di vivere e di sfamare i suoi sette figli. A un certo punto L.L., 61 anni, non ce l’ha fatta più ed è esploso. Ha deciso di farla finita proprio mentre si trovava in un’Aula del Cedir, davanti al giudice delle esecuzioni immobiliari, Pino Campagna, e alle sue responsabilità. Ha cercato di fare valere le sue ragioni, ha chiesto un rinvio della causa, tuttavia quando ha capito che ogni suo tentativo era del tutto inutile ha tirato fuori una vecchia lametta e, disperato, si è tagliato le vene dei polsi. Come un gesto estremo e liberatorio. «Posso darvi solo il mio sangue», avrebbe esclamato, secondo quello che ha riferito un testimone, mentre si feriva in modo grave con quella lametta. È facile immaginare il parapiglia e il panico che si sono subito scatenati in Aula e soltanto l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha impedito che dal dramma umano si potesse sconfinare in una cupa tragedia. Fermato dal carabiniere, l’uomo è stato subito soccorso da un medico e poi è stato portato in ospedale per le cure necessarie e ricoverato in osservazione. Grazie alla prontezza dei soccorsi le condizioni dell’uomo non hanno mai destato grande preoccupazione e in serata è stato dimesso dai sanitari e ha potuto fare ritorno a casa.

leggi l'articolo completo