Lavorava come idraulico, Massimo Idone, l'uomo con precedenti penali di lieve entità e residente nel quartiere Archi di Reggio Calabria arrestato per avere soggiogato e ridotto due donne, madre e figlia, alla schiavitù e all'indigenza più assoluta. "Siamo riusciti - ha spiegato incontrando i giornalisti il comandante della Compagnia di Reggio Calabria, maggiore Pantaleone Grimaldi - a troncare una situazione gravissima che andava avanti da mesi. Due donne sole, residenti nel quartiere 'Arghillà', ad alto rischio criminalità, erano finite nelle mani di un uomo senza scrupoli che le aveva assoggettate psicologicamente, sottraendo loro ogni mese la pensione con cui vivevano". "Rimaste senza disponibilità finanziaria - ha aggiunto Grimaldi - e senza possibilità di acquistare cibo e farmaci poiché entrambe soffrivano di gravi patologie, siamo riusciti a porre fine, grazie ad una segnalazione, alla loro schiavitù". La sottrazione puntuale della pensione, unica loro fonte di sostegno economico, inoltre, aveva comportato l'interruzione delle forniture di gas e corrente elettrica. Massimo Idone è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, Massimo Minniti, su richiesta dei pm Stefano Musolino e Antonella Frustaci. (ANSA).
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