Condanne per oltre 200 anni di carcere e 3 assoluzioni sono state disposte dal gup distrettuale Carlo Indellicati nei confronti dei 29 imputati del processo con il rito abbreviato nato dall’operazione della Dda di Reggio Calabria denominata “Revolution”. La pena più elevata, a 20 anni di reclusione, è stata inflitta a Bruno Pizzata, il presunto broker di San Luca ritenuto dagli inquirenti al vertice dell’ipotizzata narcoassociazione insieme a Francesco Strangio, anche lui condannato a 20 anni, entrambi ritenuti vicini alla famiglia di San Luca “Strangio-Jancu”. Assolti Domenico Oliverio, Giuseppe Romeo e Santo Morabito. L’indagine “Revolution” è stata coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria ed è stata eseguita dagli investigatori della Guardia di finanza il 18 ottobre 2012. Secondo le risultanze investigative i componenti della ipotizzata organizzazione disponevano di basi logistiche ed appoggi in tutta Italia, in particolar modo a Milano, nonché all’estero in Germania, Olanda e Belgio. La cocaina veniva trattata direttamente in Sud America portata in Italia occultata in containers destinati a diversi porti europei.