Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

"Insussistenti accuse
contro Chiara Rizzo"

 

"Il via libera del presidente libico all’estradizione del senatore Dell’Utri costituisce la prova certa dell’insussistenza della violazione dell’articolo 390 del codice penale contestata a Chiara Rizzo". Lo afferma l’avvocato Candido Bonaventura, difensore di fiducia di Chiara Rizzo, la moglie dell’ex deputato Amedeo Matacena, arrestata per procurata inosservanza di pena e intestazione fittizia di beni nell’ambito dell’operazione Breakfast, che ha portato in carcere anche l’ex ministro Claudio Scajola, per lo stesso reato. (AGI)
(AGI) - Reggio Calabria, 25 mag. - Secondo il penalista, il disco verde all’estradizione di Dell’Utri sarebbe la prova che Chiara Rizzo non ha commesso il reato contestato. Nell’indagine emergerebbe che la signora Rizzo e Scajola stessero preparando un piano per fare trasferire Matacena, rifugiatosi a Dubai dopo la condanna definitiva a 5 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, proprio in Libano, dove avrebbe potuto godere, secondo le intenzioni dei due, dell’asilo politico. Una tesi contestata dallo stesso Matacena, il quale più volte dalla latitanza ha affermato di non avere mai avuto intenzione di spostarsi da Dubai, dove le autorità  italiane lo hanno individuato ma non sono riuscite a ottenere l'estradizione per mancanza di accordi bilaterali, per andare in Libano, dove invece sono esistenti rapporti bilaterali con l'Italia per l’estradizione. (AGI)

"Il via libera del presidente libico all’estradizione del senatore Dell’Utri costituisce la prova certa dell’insussistenza della violazione dell’articolo 390 del codice penale contestata a Chiara Rizzo". Lo afferma l’avvocato Candido Bonaventura, difensore di fiducia di Chiara Rizzo, la moglie dell’ex deputato Amedeo Matacena, arrestata per procurata inosservanza di pena e intestazione fittizia di beni nell’ambito dell’operazione Breakfast, che ha portato in carcere anche l’ex ministro Claudio Scajola, per lo stesso reato. Secondo il penalista, il disco verde all’estradizione di Dell’Utri sarebbe la prova che Chiara Rizzo non ha commesso il reato contestato. Nell’indagine emergerebbe che la signora Rizzo e Scajola stessero preparando un piano per fare trasferire Matacena, rifugiatosi a Dubai dopo la condanna definitiva a 5 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, proprio in Libano, dove avrebbe potuto godere, secondo le intenzioni dei due, dell’asilo politico. Una tesi contestata dallo stesso Matacena, il quale più volte dalla latitanza ha affermato di non avere mai avuto intenzione di spostarsi da Dubai, dove le autorità italiane lo hanno individuato ma non sono riuscite a ottenere l'estradizione per mancanza di accordi bilaterali, per andare in Libano, dove invece sono esistenti rapporti bilaterali con l'Italia per l’estradizione. (AGI)

 

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