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Così le cosche
"aiutavano"
i bisognosi

soldi

 

Era gestito dal gotha
delle cosche reggine e della piana di Gioia Tauro il «sistema
creditizio parallelo» scoperto dai carabinieri del Ros nel corso
di un’indagine in cui sono confluite anche risultanze di
un’indagine della Dia di Milano e che stamani ha portato
all’operazione «'Ndrangheta banking» con l’esecuzione di 17
arresti (sette ai domiciliari), 12 dei quali eseguiti in
Calabria e 5 a Milano, di cui 3 ad opera della Dia del capoluogo
lombardo.
Il sistema, infatti, secondo quanto emerso nel corso di anni
di indagine sarebbe stato gestito dalle 'ndrine Condello, De
Stefano, Tegano, Imerti e Buda di Reggio Calabria e Pesce e
Bellocco di Rosarno, le più potenti della Calabria.
A gestire materialmente il credito ad usura ad imprenditori e
commercianti calabresi e milanesi, sarebbe stato Gianluca
Favara, 47 anni, imprenditore nel settore della distribuzione
per alberghi e titolare di una lavanderia, già coinvolto
nell’inchiesta Meta condotta contro le principali cosche di
Reggio Calabria ed in quella Mentore condotta dalla Dia di
Milano nel 2012.
L’uomo sarebbe riuscito anche ad intessere relazioni con i
Lampada di Milano, contatti interrotti dopo le operazioni
giudiziarie che li hanno colpiti. Grazie ad i suoi contatti con
settori dell’imprenditoria più o meno lecita, Favara riusciva ad
individuare quegli operatori economici che nel periodo della
crisi avevano difficoltà economiche e si faceva avanti per
prestiti a tassi usurai. Quando le vittime non riuscivano a fare
fronte ai debiti venivano intimiditi allo scopo di ottenere beni
quali automobili o la sottoscrizione di preliminari di vendita
di immobili. In un paio di casi, i componenti
dell’organizzazione hanno anche aggredito le loro vittime.
Il Ros ha anche scoperto una serie di intestazioni fittizie
di beni riconducibili, in particolare, ai Condello ed ai Pesce
che si erano attivati, rispettivamente, nel settore della
distribuzione di slot machine e nelle imprese edili.
L’inchiesta è stata coordinata dal pm della Dda di Reggio
Calabria Giuseppe Lombardo, titolare dell’indagine Meta, e dal
pm dello stesso ufficio codelegato Alessandra Cerreti che
coordina tutte le principali inchieste sui Pesce-Bellocco di
Rosarno.(ANSA).

Era gestito dal gotha delle cosche reggine e della piana di Gioia Tauro il «sistema creditizio parallelo» scoperto dai carabinieri del Ros nel corso di un’indagine in cui sono confluite anche risultanze di un’indagine della Dia di Milano e che ha portato all’operazione «'Ndrangheta banking» con l’esecuzione di 17arresti (sette ai domiciliari), 12 dei quali eseguiti in Calabria e 5 a Milano, di cui 3 ad opera della Dia del capoluo golombardo. Il sistema, infatti, secondo quanto emerso nel corso di annidi indagine sarebbe stato gestito dalle 'ndrine Condello, De Stefano, Tegano, Imerti e Buda di Reggio Calabria e Pesce e Bellocco di Rosarno, le più potenti della Calabria. A gestire materialmente il credito ad usura ad imprenditori e commercianti calabresi e milanesi, sarebbe stato Gianluca Favara, 47 anni, imprenditore nel settore della distribuzione per alberghi e titolare di una lavanderia, già coinvolto nell’inchiesta Meta condotta contro le principali cosche di Reggio Calabria ed in quella Mentore condotta dalla Dia di Milano nel 2012. L’uomo sarebbe riuscito anche ad intessere relazioni con i Lampada di Milano, contatti interrotti dopo le operazioni giudiziarie che li hanno colpiti. Grazie ai suoi contatti con settori dell’imprenditoria più o meno lecita, Favara riusciva ad individuare quegli operatori economici che nel periodo della crisi avevano difficoltà economiche e si faceva avanti per prestiti a tassi usurai. Quando le vittime non riuscivano a fare fronte ai debiti venivano intimiditi allo scopo di ottenere beni quali automobili o la sottoscrizione di preliminari di vendita di immobili. In un paio di casi, i componenti dell’organizzazione hanno anche aggredito le loro vittime. Il Ros ha anche scoperto una serie di intestazioni fittizie di beni riconducibili, in particolare, ai Condello eai Pesceche si erano attivati, rispettivamente, nel settore della distribuzione di slot machine e nelle imprese edili. L’inchiesta è stata coordinata dal pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, titolare dell’indagine Meta, e dal pm dello stesso ufficio codelegato Alessandra Cerreti che coordina tutte le principali inchieste sui Pesce-Bellocco di Rosarno.(ANSA).

 

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