Reggio

Mercoledì 30 Aprile 2025

I dipendenti del Tar pronti a bloccare i servizi

  Infuria la polemica per la paventata decisione di sopprimere la sede del Tribunale amministrativo regionale decisa dal governo Renzi. Ieri si è svolta un’assemblea di tutto il personale dipendenti con le organizzazioni sindacali, rappresentate da Vincenzo Sera (eletto da poco) per la Fp Cisl, Patrizia Foti per la Uil e il segretario provinciale Flp Antonino Sergi. «Il personale – si legge nel documento–ha manifestato e concordato l'intendimento di bloccare tutti i servizi dell'attività della Sezione staccata di Reggio Calabria, in considerazione della proposta contenuta della bozza del decreto legge di riforma della pubblica amministrazione». «Le organizzazioni sindacali, condividendo sia il documento presentato dalla rsu, che le criticità consequenziali all'approvazione del decreto nella sua attuale formulazione, nei confronti dei lavoratori che delle loro famiglie, nonché il danno che ne deriverebbe all'intera collettività presente sul territorio dalla soppressione del Tar». Per questo i sindacati hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione «auspicando che tutti gli organi competenti, territoriali e nazionali con il loro intervento si riesca a raggiungere una soluzione positiva della suddetta problematica, altrimenti saranno attivate tutte le procedure normativamente previste ai fini della proclamazione dello sciopero. Si invita il prefetto a voler fissare in tempi brevi l'incontro per la discussione della drammatica situazione che si è venuta a creare all'interno dell’ufficio, anche tenendo conto dell'importanza delle funzioni del Tar, che rappresenta un presidio di giustizia e legalità, su un territorio con particolari criticità ». Insorgono anche i 30 dipendenti della Scuola superiore della Pubblica amministrazione, l’ente che fa capo direttamente alla presidenza del Consiglio dei ministri infatti rientra tra le realtà che dovrebbero essere “ridi - segnate” dalla riforma della Pa. Sistema che prevede l’accorpa - mento delle 5 Scuole di Formazione esistenti attualmente e la soppressione delle Sedi distaccate. I 30 dipendenti preoccupati chiedono tutele per la salvaguardia della loro posizione lavorativa. Chiedono attenzioni, la vicenda che potrebbe portare a l’ennesima spoliazione per il territorio è passata quasi sotto silenzio.

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