Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Bollette dell’acqua, un caso “sconvolgente”

 Gli anni passano e Reggio si trova sempre alle prese con la “grande sete”. La carenza idrica è oramai una drammatica costante, insieme ai problemi della salinità, della depurazione e, non ultima, di una distribuzione equa per tutti i cittadini. Viceversa, la città a prescindere dal periodo estivo e quindi, presumibilmente, di consumi maggiorati non riesce ad affrancarsi, nè a vedere attuate azioni che pongano rimedio (definitivo e non “tampone”) alla carenza del prezioso liquido. A questo quadro già di per sè fosco, da mesi si aggiunge la battaglia contro una tassazione che, a più voci, viene giudicata “iniqua”. Ma la situazione non viene vissuta passivamente: le iniziative di protesta si susseguono come pure le denunce. Che stavolta potrebbero perfino arrivare sul tavolo della Procura, come ventilano il movimento “Liberi di Ricominciare”e l’Unione consumatori. Il movimento Ldr ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa proprio per illustrare «le corrette procedure per impugnare le irregolari bollette dell’acqua», come ha chiarito il presidente Paolo Ferrara, affiancato per l’occasione dagli “esperti” Domenico Cozzupoli e Pietro Marcianò, rispettivamente responsabili aree “tecnica” e “legale” di Ldr. Ferrara ha stigmatizzato il “danno oltre la beffa” rappresentato da bollette non soltanto esose («con un aumento, dal 2011 al 2012, di circa il 265% in più») ma che, se pagate in ritardo, verrebbero vieppiù gravate da more. Non vengono risparmiati strali nemmeno all’ente di riscossione che «inciderebbe per circa 1 milione sul costo complessivo del servizio che vede il Comune impegnato per oltre 23 milioni nel 2012, cifra che l’anno successivo sale a circa 33 mln!». Paolo Ferrara denuncia altresì l’anomalia degli interessi passivi «già detratti dal Comune ma ugualmente “caricati” sui cittadini». Insomma, ad avviso di “Liberi di Ricominciare” (che ipotizza addirittura una «presunta truffa») ce n’è abbastanza per «presentare un esposto alla Procura e dichiarare guerra – chiosa Ferrara –al Comune perché chi ha sbagliato, siano essi i commissari o i dirigenti che hanno concepito la delibera che ha sancito gli esosi aumenti, paghi. Ed a sostegno dell’esposto denuncia raccoglieremo le firme dei cittadini, compiendo un tour “tra la gente” (già iniziato venerdì a Cannavò e con prossima tappa oggi nella Vallata del Valanidi, a cominciare dalla frazione Trunca)».

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