Carcere a vita per i tre presunti assassini di Marco Puntorieri, il giovane del quartiere Modena giustiziato a colpi di lupara sotto gli occhi di un anonimo super testimone che filmava e fotografava l’azione delittuosa. La Corte d'Assise (presidente Ornella Pastore, a latere Katia Gentile) ha inflitto la condanna all’ergastolo a Domenico Ventura, Domenico Condemi e Natale Cuzzola, le tre persone sul banco degli imputati. Teatro dell’omicidio le campagne, sperdute, tra Armo e Gallina, periferia collinare sud della città. Un’azione consumata il 15 settembre 2011. Il collegio d’Assise ha condiviso a pieno le conclusioni del pm antimafia, Stefano Musolino, che anche ieri a conclusione delle controrepliche ha ribadito l’evidenza della colpevolezza dei tre imputati, rimarcando la richiesta di condanna all'ergastolo. Di parere diametralmente opposto il collegio difensivo. Dalla lettura del verdetto, dopo una camera di consiglio di poco più di quattro ore, non si è fatto attendere il commento dell’avvocato Giacomo Iaria: «Pur rispettando la sentenza sono curioso di leggere le motivazioni, convinti che quello che abbiamo dimostrato in dibattimento dalla difesa merita un approfondito vaglio nella sede d’appello». Un giallo in piena regola l’omicidio di Marco Puntorieri; un caso di “lupara bianca”, non essendo mai stato ritrovato il corpo della vittima. Tanti dei punti interrogativi della vicenda delittuosa sono rimasti senza soluzione nonostante il laborioso dibattimento, scandito da una sequenza di rigorose perizie e controperizie che alla fine hanno raccontato due verità in antitesi. L’unico dato inoppugnabile è che vittima e presunti assassini si conoscessero. Intanto perchè Marco Puntorieri è stato filmato a passeggio con Domenico Ventura (con in spalla un fucile a canne mozze) proprio sulla scenda del crimine. Tutti e quattro, secondo gli inquirenti, frequentavano lo stesso rione – tra Modena, Ciccarello e San Giorgio Extra – condividendo una militanza in ambienti della criminalità cittadina. La mattina del 15 settembre 2011 Marco Puntorieri si è infatti recato ad Armo senza forzature né costrizioni, ma perchè persuaso dal dover commettere un'azione criminale. Che dopo una manciata di minuti invece subì.