Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Rischio concreto
di licenziamenti
al porto

Sul porto di Gioia Tauro, dopo il trasbordo delle armi chimiche siriane completato nelle scorse settimane, incombe lo spettro del licenziamento. A dare l’allarme, con un documento, è Domenico Laganà, segretario generale della Filt Cgil comprensoriale. "Un ulteriore e grave evento - dice - per i lavoratori portuali di Gioia Tauro: la Ico-Blg, attivando le procedure di licenziamento per 15 lavoratori, ha di fatto sancito come lo scalo gioiese ancora oggi sia senza le opportune strategie per lo sviluppo e i tanto richiesti strumenti atti a rendere tutta l'area competitiva, siano oggi più che mai necessari". "Certo - continua - la situazione dei lavoratori si aggrava ancor di più se si pensa che la ICO-BLG pur potendo attivare gli strumenti di salvaguardia per i lavoratori, come gli ammortizzatori sociali, per evitare drastiche riduzioni di personale, la stessa si dice contraria ad attivare tali misure se non solo con la stipula di un accordo che limiti i dispositivi contrattuali (indennità di flessibilità, utilizzo ed assegnazione delle ferie sulle giornate di assenza nave e la non retribuzione delle prime tre giornate di malattia a carico del datore di lavoro). Come sindacato - aggiunge - in uno dei momenti più difficili dell’attività del terminal auto non crediamo che un’ulteriore umiliazione per i lavoratori sia sostenibile è necessaria, il ricatto di vedersi sottratti i diritti contrattuali oltre che di legge è un metodo infelice di ricattare le organizzazione sindacali ed i lavoratori che già, qualora andasse bene si vedrebbero sottratta parte della retribuzione con l’avvento degli ammortizzatori sociali". (AGI)

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