Si sono aggiornate al prossimo 24 settembre le parti chiamate a esperire il tentativo obbligatorio di conciliazione dinanzi alla Direzione territoriale del lavoro di Reggio Calabria, nel contenzioso tra le imprese di rizzaggio del porto di Gioia Tauro e i 12 dipendenti che hanno ricevuto il preavviso di licenziamento. Il rinvio è stato disposto al fine di consentire il raggiungimento di un accordo ampiamente condiviso tra aziende e parti sociali, attraverso l’individuazione di possibili strade alternative alla cessazione dei contratti di lavoro. L’esito del tavolo alla Dtl, i cui lavori si sono articolati in tre giornate, è stato dunque quello previsto, dopo che nei giorni scorsi le parti avevano cercato di stemperare le tensioni che, nelle settimane precedenti, avevano portato due volte alla sospensione delle attività nel terminal tirrenico. Da Confindustria Reggio Calabria, cui sono iscritte le tre aziende terziste costrette a irrogare i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, in seguito alla drastica riduzione delle commesse, trapela un cauto ottimismo su una positiva evoluzione della vicenda. L’associazione di Via del Torrione, attraverso i suoi massimi rappresentanti, non ha mai fatto venir meno l'attenzione sulle problematiche connesse all’area di Gioia Tauro, ma in questo momento di generalizzata difficoltà ha ripetutamente sollecitato i competenti organi istituzionali affinchè vengano assunti provvedimenti tempestivi ed efficaci a favore del porto e dell’intero sistema economico che gravita attorno a esso. "Il nostro auspicio - commenta il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea - è che nell’arco delle prossime quattro settimane si possano assumere provvedimenti che, salvaguardando la sorte dei contratti oggi in discussione, consentano di tutelare gli interessi generali delle aziende e, soprattutto, mantenere sempre la piena operatività del porto". (AGI)