Con la messa solenne alle ore 10.30 presso il Duomo di Palmi sono iniziate le cerimonie per la giornata della "Varia", manifestazione secolare dedicata alla Madonna della Lettera e diventata patrimonio culturale dell'umanità, nell'ambito della Rete italiana delle macchine a spalla. Alla cerimonia sono infatti presenti oltre al Sindaco di Palmi Giovanni Barone, anche i sindaci dei comuni di Nola, Geremia Biancardi e di Sassari, Nicola Sanna e l'assessore comunale di Viterbo Giacomo Barelli, comuni che condividono con Palmi l'importante e significativo riconoscimento. Alle 15 riunione straordinaria del Consiglio Comunale in Palazzo San Nicola con il Sindaco Giovanni Barone, il Presidente del Comitato "Varia" e Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri e gli ospiti istituzionali presenti. Alle 16 partirà il Corteo e alle 19 si svolgerà la manifestazione che giungerà in Piazza Primo Maggio. Già dalla prima mattinata stanno affluendo visitatori da tutta la Calabria.
Il Presidente della Commissione Nazionale Italiana Unesco Giovanni Puglisi è giunto a Palmi dove parteciperà alla Varia, la manifestazione riconosciuta patrimonio culturale dell'umanità nell'ambito della Rete italiana delle macchine a spalla e che si svolgerà questa sera. "La Varia di Palmi - ha detto Puglisi - è una delle più rappresentative icone della religiosità popolare che diventa nel corso dei secoli festa di popolo e spettacolo di qualità. Prende origine dal 1582, ma nel corso del tempo è stata l'occasione per raccogliere intorno al Carro del ringraziamento un insieme di segni e di significati, che oggi ne fanno forse il vessillo più importante dell'identità calabrese. In altre parole, il riscatto morale di una regione e di un popolo dalle nefandezze di una rappresentazione faziosa e strumentale di questa splendida e incantevole regione di questo nostro impareggiabile Paese". "Il senso dell'appartenenza - ha aggiunto - e la forte partecipazione popolare tanto al culto della Madonna, quanto anche alla gioiosa celebrazione della propria identità, hanno "convinto" l'Unesco a farne un evento della tradizione orale, demoetnoantropologica, degno di essere annoverato tra i Patrimoni immateriali dell'Umanità. Centinaia di anni di storia e milioni di persone, che ne hanno accompagnato, nei secoli, la tradizione, sono oggi il valore vero e morale più forte di questo evento, quasi alla pari con le celebrate e quasi proverbiali "braccia" dei portati della Varia".