Confindustria boccia tutte le candidature in campo e lancia un patto civico per salvare Reggio Calabria. Il direttivo di Confindustria Reggio Calabria ha approvato all’unanimità un appello alle forze "sane, politiche e sociali" della città, per creare uno schieramento che proponga un governo di salute pubblica. A due anni dal commissariamento, recita il documento, Reggio ha bisogno di un immediato cambiamento che la porti a essere finalmente governata con capacità, competenza, passione e tensione morale verso il Bene comune. Gli Industriali di Reggio Calabria ritengono che "nessuna delle candidature oggi in campo risponda all’esigenza di garantire alla Città un futuro migliore: l'unico progetto politico che tutti dovrebbero perseguire, prefiggendosi l’obiettivo di curare gli interessi dei reggini". "Riguardo all’attuale parterre di candidati a sindaco - afferma Confindustria - sconcertano l’assenza di programmi e l'inconsistenza delle proposte". Finora i principali candidati allo scoperto sono Giuseppe Falcomatà, vincitore delle primarie del centrosinistra; Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio indicato da Forza Italia, Aurelio Chizzoniti, ex presidente del Consiglio comunale e attuale consigliere regionale, che per primo ha annunciato la propria candidatura mesi fa. "La Città - osservano gli industriali - è reduce da una lunga fase in cui le contrapposizioni politiche sono sfociate in una forma di odio che ha lasciato solo macerie". Serve, ad avviso degli Industriali, un governo di salute pubblica, aperto alle forze politiche di buona volontà, che vada oltre gli schieramenti e che porti ad aggregare, in un unico fronte, tutte le energie positive della Città. Il nuovo Sindaco, suggeriscono gli industriali reggini, dovrà essere una figura forte, in grado di rappresentare ai massimi livelli istituzionali le esigenze di questo territorio. Il nuovo Sindaco, per gli Industriali, dovrà aver dato prova con i fatti di saper affrontare e risolvere i problemi, "come solo - riteniamo presuntuosamente - una mentalità imprenditoriale può fare, perchè votata al rischio, all’intraprendenza e all’assunzione di responsabilità". (AGI)