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Il mercato dello spaccio “liberato” da 50 mila dosi di marijuana

 Una fabbrica di marijuana. Dalla piantagione sequestrata nei giorni scorsi – un orto di famiglia realizzato con un centinaio di piante di lunghezza variabile tra uno e quattro metri – si sarebbero potute ricavare ben 50 mila dosi di marijuana. La conferma investigativa è stata ricavata dal responso del laboratorio analisi sostanze stupefacenti del comando provinciale carabinieri che ha passato ai raggi-x le piante estirpate. Un’operazione quindi di particolare significato nel contrasto al fenomeno dello spaccio di droga. Piazzare, e vendere, 50 mila dosi di marijuana avrebbe consentito ai pusher un business di tutto rispetto. Al netto quasi un centinaio di migliaia di euro. Anche se l’aspetto probabilmente più rilevante è che le 50 mila dosi sarebbero state vendute ad adolescenti e minorenni. Per avere curato la coltivazione di marijuana nel giardino di casa, tra pomodori, basilico e peperoncini, sono stati arrestati i tre componenti il nucleo familiare (i coniugi trasferiti ai domiciliari dopo l’udienza di convalida). Nel corso dell’operazione era stato sequestrato anche tutto il necesario per il confezionamento della droga tra macchine per il sottovuoto, essiccatoi, bilancini di precisione e buste di cellophane (oltre a una somma di circa 6.000 euro in contanti, parte della quale in banconote di piccolo taglio). E droga da impacchettare e piazzare al mercato al dettaglio cittadino era lo stupefacente sequestrato dai carabinieri a un pusher romeno. Nella sua disponibilità 42 dosi, di ottima qualità.

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