Esplode al rabbia dei lavoratori dell'ex Multiservizi e paralizza la città. Bloccato nell'ora di punta il centro storico. La protesta ferma il traffico tanto in via Marina che in via Torrione. Alle otto è il caos. La città è divisa a metà dal cordolo formato dai lavoratori. Nell'arco di qualche minuto si allunga al fila dei bus e delle auto. «Sappiamo di causare un disagio alla città, ma non sappiamo come altro fare per far ascoltare la nostra voce» considera uno dei lavoratori, «siamo disperati ». La mancanza di una prospettiva certa e le tante promesse disattese hanno alimentato le preoccupazioni di tanti lavoratori, ansie che sono sfociate in una protesta difficile da gestire, che per due volte ha paralizzato il traffico. Solo dopo una fitta concertazione con le forze dell'ordine si è riusciti a sbloccare il cordone e a far tornare la normalità. Ma il presidio è proseguito a piazza Italia fino a quando non sono arrivate le rassicurazioni da parte dei vertici di Palazzo San Giorgio. Mentre esplodeva in strada la protesta il Comune ha interloquito con la Regione. Una trattativa che ha portato dei risultati. Nel primo pomeriggio i commissari straordinari hanno incontrato una delegazione composta da lavoratori e dai rappresentanti sindacali, annunciando le novità che la protesta ha fatto maturare: la Regione ha concesso la proroga di altri tre mesi per i corsi formativi. Poi è stato fissato per mercoledì il tavolo tecnico in cui dovranno essere formalizzati alcuni passaggi chiave che dovranno condurre all'istituzione formale della società in house. Intanto deve arrivare il disco verde del collegio dei revisori impegnati al vaglio finanziario del piano industriale della nuova realtà. Si deve verificare la sostenibilità economica dell'intera operazione. Passaggi tecnici che devono concretizzarsi entro mercoledì, data dell'incontro in cui il Comune, pare abbia garantito di arrivare con la delibera di costituzione della società. Nell'immediato dalla contrattazione con la Regione è maturato anche il pagamento del quarto mese del corso che ancora non era stato retribuito. Intanto sulle spettanze dell'ex Multiservizi la vicenda è sul tavolo del giudice del concordato preventivo. Insomma qualcosa si è mosso, anche se di promesse questi lavoratori ne hanno ascoltate parecchie e ogni volta la delusione è arrivata cocente. Dall'occupazione di Palazzo San Giorgio, con i lavoratori sul tetto, allo champagne stappato a piazza Italia, la vertenza ha vissuto diverse pagine buie e momenti esaltanti in cui la svolta verso la soluzione sembrava vicina. Alla fine dell'ennesima giornata di tensioni Santo Bongani, rappresentante sindacale della Cisl dà voce alle speranze dei tanti lavoratori che guardano a questo passaggio come all’ancora di salvezza. «La vertenza è stata complicata, le prospettive che i commissari hanno profilato con l’istituzione della società in house aprono nuove speranze. Speranze che devono trovare conferme» e non solo negli ultimi colpi di codi della stagione commissariale, «toccherà poi alla politica garantire tempi celeri per portare avanti questi processi».
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