Reggio

Sabato 27 Aprile 2024

Aeroporto a perdere,
ventilata la chiusura

 Un silenzio istituzionale prolungato, accompagnato da tanti annunci e pochi fatti. Così l’aeroporto dello Stretto rischia di affondare. Dopo l’ottimismo e anche le precisazioni ad alcuni nostri articoli sul rischio di default del “Tito Minniti” del presidente di Sogas, Carlo Alberto Porcino, adesso la musica sembra essere cambiata. La dura denuncia di Porcino riaccende i riflettori su un rischio concreto, quello di vedere il “Tito Minniti” chiudere definitivamente battenti. Porcino ne ha per tutti, Regione in primis ma anche sindacati. Nella sua nota tra l’altro si legge: «al canto loro ci viene chiesto come management di ridurre sensibilmente il costo del personale, cosa che stiamo provando a fare. Lo scorso 8 settembre abbiamo condiviso questo percorso anche con Enac, nella persona del suo direttore Generale, dott. Alessio Quaranta. Appunto in tale direzione, stiamo continuamente cercando il dialogo con le organizzazioni sindacali, che a dire il vero, purtroppo, continuano a proporre tutta una serie di richieste di rinvio, rimandando ogni decisione di volta in volta al nostro prossimo incontro. Con le organizzazioni sindacali riteniamo sia fondamentale, arrivati a questo punto, riuscire ad andare oltre la conciliazione ed avere finalmente come prospettiva la produttività». A sentire Porcino sembra esserci un disinteresse quasi generalizzato sul destino dell’aeroporto. E in questo contesto i primi a essere chiamati in causa sono proprio i soci di Sogas con anche la Provincia regionale di Messina che, addirittura, per non aver pagato le quote è stata commissariata dal Tar di Reggio. Una situazione oggettivamente insostenibile: mancanza di dialogo, mancanza di interessi convergenti (con il Comune grande assente) e soprattutto con una pesante situazione economica mai risolta. Insomma tutte le criticità dello scalo sono note a tutti da tempo, ma come sempre pare che tutti facciano orecchie da mercante. Il tutto con il serio di vedere ulteriormente compromesso il diritto alla mobilità dei cittadini reggini e della provincia. Non sappiamo se quella di Porcino è una provocazione o la dura realtà, fatto sta che se il problema sono i sindacati per la trattativa infinita cassintegrazione, le sue esternazioni mettono con le spalle al muro le organizzazioni sindacali. Se, invece, nel mirino ci sono i soci si aprono inquietanti scenari di un disinteresse istituzionale per un’importante infrastruttura strategica per la regione. Una vera beffa che arriva proprio quando il ministro dei Trasporti Lupi e il Governo hanno inserito lo scalo nel piano nazionale degli aeroporto tra quelli rilevanti.

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