Reggio

Sabato 27 Aprile 2024

Anche Enac gioca sulla pelle dell’aeroporto

 L’Enac non ha in mente di concedere da qui a breve la concessione totale dell’aeroporto dello Stretto alla Sogas. Non c’è una comunicazione ufficiale in tal senso ma si intuisce inevitabilmente da una tabella riepilogativa della situazione degli interventi previsti negli scali nazionali. Tra quelli nei quali vige una gestione parziale ci sono Reggio, Crotone, Salerno e Bolzano ma è un asterisco a fare la differenza perché solo per gli scali di Bolzano e Salerno risulta «in corso l’istruttoria per la concessione totale». Una svista? Unerrore? Oppure Enac non ha proprio la minima intenzione di arrivare alla concessione della gestione totale dello scalo? Se è così i vertici di Enac escano allo scoperto e chiariscano il perché prima di tutti i ritardi e poi di questa ulteriore beffa. Ci sono degli equilibri politici da garantire? C’è di mezzo Alitalia? Si faccia chiarezza altrimenti si rischia che anche a livello centrale ci si prenda gioco dell’aeroporto dello Stretto e della città. Questo perché una concessione totale dello scalo potrebbe attirare qualche intervento dei privati. Altrimenti si lascia tutto nel limbo completo.

Rebus infrastrutture Nel lungo elenco delle opere mai effettivamente realizzate o fatte entrare in funzione, oltre all’aerostazione e la pista c’è anche il pontile per l’attracco delle navi veloci provenienti da Messina. Un’opera strategica che poteva e potrebbe attirare il bacino di utenza dei passeggeri messinesi. Purtroppo anche questo è stato un fallimento. Il pontile c’è e sarebbe pure usufruibile ma di fatto non è così. In quel braccio di mare esistono in realtà due strutture destinate all'attacco. Un primo pontile realizzato nel 1998, che ha funzionato dal 2000 al 2001 grazie alle corse garantite dagli Aliscafi Rfi e quindi per un periodo dal consorzio Alimare. Esiste poi un nuovo pontile di più recente realizzazione, aggiunto a quello esistente e realizzato nell'anno 2006, costato oltre 600 mila euro e, salvo qualche mese di operatività di collegamenti veloci con la Sicilia da parte di Ustica Lines, di fatto mai entrato in funzione per il fallimento del mancato inizio del costosissimo collegamento diretto che avrebbe dovuto essere effettuato dal consorzio Metromare. Una cosa è certa, senza i passeggeri provenienti dalla Sicilia il “Tito Minniti” non potrà mai reggere la concorrenza di Lamezia Terme che attinge al bacino di tutte le altre province calabresi. Ma senza collegamenti precisi e puntuali ciò non sarà possibile.

leggi l'articolo completo