Due giovani coniugi di Rosarno sono stati arrestati dai carabinieri che hanno scoperto che in uno stabile rustico disabitato e del quale gli stessi avevano piena disponibilità, posto al numero 4 di via Tibullo, erano stati installati una serra ed un laboratorio per l’essiccazione e il confezionamento di dosi di marijuana. All’arresto dei due coniugi, Antonino Di Bartolo, 26 anni, e Annunziata Longo di 25, incensurati, i militari della Tenenza di Rosarno, guidati dal ten. Anobile, che hanno operato col supporto dei colleghi dello Squadrone Cacciatori di Calabria, sono arrivati sugli sviluppi di un’altra operazione nella quale era finito in manette, poche ore prima, un 17enne, anch’egli di Rosarno, per la detenzione di un’arma clandestina, una 7,65 con matricola abrasa. Tutto ha preso il via in contrada Lattaro, dove i carabinieri del nucleo radiomobile e dei reparti operativi erano impegnati in una operazione di controllo del territorio disposta dal Comandante della Compagnia di Gioia Tauro, cap. Francesco Cinnirella. I militari hanno notato un motociclo Yamaha TMax con due giovani che indossavano caschi integrali. All’alt il conducente non si è fermato per cui una pattuglia si è posta all’inseguimento del motociclo che ha imboccato la provinciale che conduce verso San Ferdinando. È cominciato così un inseguimento andato avanti per una ventina di chilometri che si è concluso all’altezza del bivio che immette sulla provinciale che porta a Nicotera, dove la strada era stata sbarrata da alcune pattuglie della stazione di San Ferdinando intervenute sul posto dopo essere state allertate via radio. Alla vista dei carabinieri il minorenne, dopo aver lanciato tra gli arbusti l’arma, poi ritrovata dagli stessi militari, ha bloccato il motociclo finendo però sull’asfalto. Mentre il compagno è riuscito a dileguarsi facendo perdere le sue tracce, il conducente, identificato per M.B., studente di Rosarno, è stato bloccato ed arrestato. I militari, sotto la guida del capitano Cinnirella, hanno dato subito dopo il via ad una lunga serie di perquisizione, che ha interessato particolari ambienti di Rosarno, finalizzata alla identificazione e all’arresto dell’altro giovane che si era dileguato. E proprio in via Tibullo sono arrivati al sensazionale rinvenimento: 1024 piante di cannabis, molte delle quali di due metri di altezza, sistemate nel fabbricato rustico trasformato in una vera e propria serra completa di impianto di irrigazione e di illuminazione ed essiccazione realizzato con un allaccio abusivo alla rete elettrica, sei chilogrammi di cannabis già essiccata, suddivisa in alcuni sacchi di juta, altra marijuana pronta per essere suddivisa in dosi, tre bilancini di precisione, sacchetti e buste di plastica per la sistemazione dell’erba sottovuoto, centinaia di bustine per il confezionamento in dosi. Di Bartolo è stato rinchiuso nel carcere di Palmi; alla moglie sono stati concessi i domiciliari.