Lady Matacena rinnova la richiesta di scarcerazione. I difensori di Chiara Rizzo, gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi, hanno formalizzato ieri al gup di Reggio l’ennesima istanza per annullare gli arresti domiciliari (dallo scorso 8 luglio). Una richiesta scontata, dopo il via libera incassato mercoledì dall’ex ministro, Claudio Scajola, e per una serie di motivi tecnico-giuridici compendiati in una memoria in cui tra i numerosi aspetti si rimarca che (proprio ieri) «si è incardinato il processo che vede tra gli imputati la signora Chiara Rizzo e lo stesso procedimento è prossimo ad essere definito con ciò essendo del tutto scongiurata ogni ipotesi di possibile inquinamento probatorio». Un’istanza sulla quale il pm Giuseppe Lombardo si è riservato la decisione sul parere (entro 48 ore) per poi passare alla valutazione del gup Adriana Trapani. Ipotesi ricusazione Il processo (con rito abbreviato) a Chiara Rizzo, Martino Politi e Roberta Sacco è stato incardinato ieri mattina dal gup di Reggio Adriana Trapani dopo aver rischiato un clamoroso stop. L’avvocato Corrado Politi, nell’interesse dello storico segretario di Amedeo Matacena, Martino Politi, ha formalizzato una richiesta di astensione, e successivamente di ricusazione, del giudice dell’udienza preliminare. Alla base della richiesta il precedente giudizio in uno stralcio del processo “Mozart” dove figura tra i coimputati anche Martino Politi (oltre allo stesso Amedeo Matacena). Dopo una attenta camera di consiglio la dottoressa Adriana Trapani ha deciso di non astenersi. Sull’istanza di ricusazione si dovrà pronunciare adesso la Corte d’appello di Reggio (previo parere del procuratore generale). In questo arco di tempo, ragionevolmente breve, il processo proseguirà ma non potrà andare in sentenza. Raffica di eccezioni L’udienza di ieri è stata caratterizzata da una raffica di eccezioni preliminari, poste in evidenza dal collegio difensivo. In particolare è stato invocato lo spostamento del processo a Roma «per competenza territoriale», dove secondo i difensori si sarebbe radicata l’ipotesi di reato essendo ubicati proprio nella Capitale gli interessi e le società dell’armato - re ed ex parlamentare di Forza Italia condannato per concorso esterno in associazione di ’ndrangheta. No secco del gup: il processo rimarrà a Reggio. Un’ulteriore eccezione riguarda «la lesione del diritto di difesa». Rimarca la difesa di Chiara Rizzo: «Fatta richiesta di copia integrale di tutti gli atti depositati dalla Procura ma (fino a due giorni fa) l’ufficio - per comprensibilissimi ed oggettivi problemi organizzativi - non è stato nelle condizioni di rilasciarli fatta eccezione per un centinaio di pagine. Va, quindi, disposto un rinvio per consentire una compiuta attività difensiva».